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Un altro organo in miniatura è stato costruito in laboratorio: si tratta dell’esofago, il primo ricavato interamente da cellule staminali pluripotenti. Descritto sulla rivista Cell Stem Cell dal Centro per cellule staminali e organoidi dell’ospedale pediatrico di Cincinnati, aiuterà a studiare malattie dovute a difetti congeniti e altre più diffuse, come reflusso gastro-esofageo e tumori, oltre a gettare le basi per interventi di medicina rigenerativa.

Le cellule staminali pluripotenti sono cellule immatura in grado di dare origine e molti tessuti e organi. Lo stesso gruppo di ricercatori le aveva già utilizzate per coltivare in laboratorio altri organi in miniatura, come ad esempio per l’intestino, lo stomaco, il colon e il fegato.

“I problemi di trachea ed esofago sono piuttosto diffusi, e questo organoide potrebbe essere molto utile”, osserva Jim Wells, uno degli autori della ricerca. Oltre a essere un nuovo modello per lo studio di difetti congeniti, il mini-esofago potrà aiutare a studiare diverse malattie e produrre tessuti geneticamente adatti al paziente.

I ricercatori si sono concentrati per ora sul gene Sox2, che produce proteine note per innescare dei disturbi nell’esofago, osservando lo sviluppo dell’organoide, hanno scoperto che lo stesso gene è in grado di controllare sia la formazione sia la sopravvivenza del tessuto dell’esofago. Il mini organo è cresciuto fra 300 e 800 millesimi di millimetro in circa 2 mesi, ed è risultato molto simile, nella sua composizione, al tessuto esofageo prelevato con biopsie da alcuni pazienti.

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