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Si chiama Blatt ed è il cane che fiuta i tumori al polmore. Ha quattro anni ed è un incrocio di labrador-pitbull. Come altri esemplari appositamente addestrati è in grado di fiutare la presenza di noduli maligni odorando campioni di esalazioni dei pazienti, e ciò con un altissimo grado di affidabilità. Questo cane speciale è infatti il protagonista di uno studio presentato alla conferenza mondiale sul tumore al polmone, iniziata alcuni giorni fa a Toronto (Iaslc).

Lo studio è stato presentato da Angela Guirao della Hospital Clinic di Barcellona. La stessa equipe di ricercatori ha già dimostrato in altra occasione, con un altro studio come i cani addestrati possano identificare la presenza di un tumore al polmone, ma l’ultimo studio, aveva come obiettivo quello di verificare che i cani fossero anche in grado di fiutare la presenza di noduli maligni partendo da campioni di gas esalati con il respiro dei pazienti.

Durante i vari esperimenti Blatt ha riconosciuto con successo 27 pazienti con tumore al polmone (su un campione totale di 30 soggetti) di cui tre con noduli maligni. «I risultati di Blatt – afferma Guirao – sono sorprendenti, ma non tanto quanto si potrebbe pensare. Infatti, l’odorato dei cani ha una più alta concentrazione di biosensori rispetto alla più avanzata tecnologia al momento disponibile. Per questo quasi tutti i cani potrebbero essere addestrati ad individuare il Vocs. Ora – continua la ricercatrice – la sfida è identificare il modello di esalazione Vocs individuato dai cani, per sviluppare ulteriori modelli di screening per la diagnosi precoce».