“L’Europa dei banchieri, quella fondata sull’immigrazione di massa e sulla precarieta’, continua a minacciare e insultare gli italiani e il loro governo? Tranquilli, fra sei mesi verranno licenziati da 500 milioni di elettori, noi tiriamo dritto! #primagliitaliani”. A scriverlo su facebook nella giornata del 7 ottobre è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“C’è una vera e propria guerra contro il made in Italy e noi la dobbiamo combattere con tutte le nostre forze. Questi sono giorni importanti, non sono venuto alla Coldiretti per alzare i toni con l’Europa anche perché diciamoci la verità questa Europa qui tra sei mesi è finita”. Gli fa eco il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo dal palco al villaggio contadino della Coldiretti al Circo Massimo di Roma.
“Tra sei mesi ci sono le elezioni europee e – aggiunge ancora Di Maio – come c’è stato un terremoto politico in Italia il 4 marzo, ci sarà un terremoto politico alle elezioni europee di maggio”. “E questo significa che finalmente molte delle istanze che sono state tradite e ignorate arriveranno al Parlamento europeo con il triplo, con il quadruplo della forza che hanno avuto in questi anni”.
“Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles adesso inizia la fase di interlocuzione con la Commissione europea ma deve essere chiaro che indietro non si torna”.
Queste le dichiarazioni del ministro del Lavoro Luigi Di Maio a margine della lettera inviata ieri dal vice presidente della Commissione europea Vladis Dombrovskis e dal commissario agli Affari economici Pierre Moscovici in risposta al ministro dell’Economia Giovanni Tria sul Def.
“Apprezzo il fatto che questa lettera sia stata mandata a mercati chiusi, abbiamo tutto il week end per discutere di questa lettera a mezzo stampa ma deve essere chiaro che questo governo non arretra. Ci sarà un’interlocuzione nei prossimi mesi e nelle prossime settimane” Lo ha detto Di Maio a margine della sua visita al villaggio della Coldiretti a Roma. “Adesso il ministro Tria inizierà l’interlocuzione con le istituzioni, so che il presidente Fico nei prossimi giorni sarà a Bruxelles. Saremo tutti quanti compatti e faremo un gioco di squadra per spiegare alla Commissione europea che gli italiani hanno bisogno di queste misure che non sono misure spot ma cambiamo la vita alle persone”. Quanto alla scadenza del 15 ottobre, primo test importante per la manovra, Di Maio risponde: “Io non sono preoccupato, sono tranquillissimo anche perché abbiamo ancora tanto da fare”. “Dopo tanti anni abbiamo scritto una manovra del popolo e quando si aiuta la gente non si può essere preoccupati”.
Risposta dell’Ue arrivata per il ministro Tria.
“I target di bilancio sembrano puntare ad una deviazione significativa dal percorso raccomandato dal Consiglio. Questa è una fonte di seria preoccupazione”: a scriverlo i commissari Moscovici e Dombrovskis nella lettera all’Italia, chiedendo di “assicurare che la legge di stabilità sia in linea con le regole Ue”. Che al momento non vuol dire una bocciatura ma solo un durissimo richiamo. L’analisi finale della Ue avverrà poi quando la manovra sarà approvata dal Parlamento.
“Invitiamo le autorità italiane – prosegue la lettera – ad assicurare che la Legge di Bilancio sia in linea con le regole comunitarie”. “Come negli anni e nei mesi passati – conclude la lettera – rimaniamo disponibili a un dialogo costruttivo”.
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