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Sono circa 300.000 gli asmatici gravi in Italia. Uno su tre è un ragazzo. L’asma grave, se non viene trattata in modo adeguato, può condizionare gravemente la qualità della vita, causando limitazioni dell’attività fisica, disturbi del sonno e assenze dal lavoro o dalla scuola. A riportarlo è una nota dell’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaiito), all’apertura del congresso nazionale a Roma.

L’asma, si spiega, ha assunto negli ultimi anni caratteristiche di diffusione e gravità preoccupanti, sia in termini di morbilità che di mortalità. In Italia l’l’incidenza dell’asma è pari al 4,5% della popolazione, vale a dire circa 2,6 milioni di persone e una buona parte dei casi è causata dalla presenza di una o più allergie insieme. L’asma grave invece riguarda fino al 10% della popolazione complessiva di asmatici ed ha un importante impatto sulla qualità di vita delle persone che ne sono affette.

“I dati relativi ai pazienti affetti da asma grave nel nostro paese sembrano paradossali – afferma il presidente Antonino Musarra – se si considerano le accresciute conoscenze recenti sulla eziopatogenesi dell’asma e sulla disponibilità̀ di trattamenti in grado di consentire un buon controllo nella gran parte di pazienti con questa patologia ostruttiva. Per agire sul piano della prevenzione è necessario prestare costante attenzione alle misure di educazione sanitaria e sociale, necessarie a correggere gli stili di vita che tendono a far peggiorare l’asma, come ad esempio l’esposizione ad ambienti contaminati da allergeni o da fumo di sigaretta, la sedentarietà e l’eccesso di peso corporeo”.

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