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Il Senato approva la nuova legge sulla legittima difesa, che ora passa all’esame della Camera. Il testo è passato con 195 favorevoli, 52 contrari e un astenuto. Il provvedimento è stato approvato grazie ai voti della maggioranza Lega-M5s a cui si sono aggiunti quelli dei senatori di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Contrari gli esponenti del Pd e di LeU. Salvini aveva fatto di questa riforma un tema centrale della sua campagna elettorale. “La difesa è sempre legittima! Dalle parole ai fatti”, con queste parole il ministro Salvini annuncia sui social l’approvazione del decreto. Contraria la sinistra, che teme l’innescarsi di un far-west di stampo americano.

La “nuova” legittima difesa non rivoluzionerà l’ordinamento giuridico, ma rafforzerà la posizione di chi reagisce.

Infatti, il tutto resterà subordinato a un processo in cui un giudice valuterà se c’è stato o meno un eccesso nella reazione da parte del cittadino aggredito nella propria abitazione. Si stabilirà, infatti, che in condizioni di difesa nella propria abitazione la difesa “è sempre legittima”; che non ci sarà punibilità qualora la reazione della vittima dell’intrusione sia stata segnata da uno “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”; che le spese legali, qualora il cittadino finirà sotto processo per eccesso di legittima difesa, se assolto, saranno rimborsate dallo Stato (per questo è stato infatti stabilito uno stanziamento di mezzo milione di euro per 3 anni). Di contro, per evitare la beffa di risarcimenti in sede civile a un malviventi che restino feriti dalla reazione del cittadino aggredito, si prevederà che il giudice valuti un “indennizzo”: pertanto il principio resta sempre uguale, ma si passerà ad esborsi pesantissimi a molto più lievi. Infine è previsto che chi commette furti in casa non possa più beneficiare della libertà condizionale se prima non risarcisce il danno alla vittima del furto: in pratica, si chiudono le porte delle celle.

Ma vediamo nel dettaglio cosa succederà.

– DIFESA SEMPRE LEGITTIMA: L’articolo 1 del ddl targato Lega va a modificare l’articolo 52 del codice penale che disciplina la “difesa legittima”. Con il nuovo testo, si riconosce dunque “sempre” la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa “se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi”, “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione”. Affinché scatti la legittima difesa non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma e non è necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona.

– LEGITTIMA DIFESA SE IN STATO DI GRAVE TURBAMENTO: L’articolo 2 della riforma va a modificare così l’articolo 55 del codice penale che disciplina “l’eccesso colposo”. Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.

– SOSPENSIONE PENA SOLO DOPO RISARCIMENTO DANNI: Altra modifica all’attuale normativa sulla legittima difesa viene introdotta con l’articolo 3, che prevede la possibilità di ottenere la sospensione condizionale della pena per chi ha commesso un furto in appartamento solo dopo che si è integralmente pagato l’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.

– PENE PIÙ SEVERE PER VIOLAZIONE DI DOMICILIO, FURTO E RAPINA: vengono inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. In particolare viene innalzata a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio. Quanto al furto in abitazione e scippo, si arriva fino a un massimo di sei e sette anni di carcere. Vengono inasprite anche le sanzioni con un massimo di 2.500 euro (attualmente 2000 euro). Infine, vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette.

ESCLUSA LA RESPONSABILITÀ CIVILE: Chi si è legittimamente difeso non è responsabile civilmente. In sostanza, la riforma fa sì che l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non debba essere obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto in sede civile. Nei casi di eccesso colposo, inoltre, al danneggiato è riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice tenendo conto della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato.

– PATROCINIO GRATUITO E SPESE DI GIUSTIZIA – Infine, la riforma della legittima difesa estende le norme sul gratuito patrocinio (criteri e modalità di liquidazione dei compensi e delle spese per la difesa) a favore della persona nei cui confronti sia stata disposta l’archiviazione o il proscioglimento o il non luogo a procedere per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo. È comunque fatto salvo il diritto dello Stato di chiedere le spese anticipate, qualora a seguito di riapertura delle indagini o revoca del proscioglimento, la persona sia poi condannata in via definitiva.

– PRIORITÀ NEI PROCESSI:
L’ultimo articolo della riforma interviene sul codice di procedura penale affinché “nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose”.

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