Sos smog per riscaldamenti senza metano, molto importante è la sostituzione degli impianti

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Anche quest’anno torna il rischio molto alto di picchi di smog con la riaccensione degli impianti di riscaldamento privati e pubblici per la stagione invernale, soprattutto nei 1.300 Comuni – in cui vivono 4 milioni di persone (isole comprese) – ma anche in frazioni e case isolate di Milano e Roma che non sono serviti dalla rete di metano. Le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e l’anidride carbonica prodotte da gasolio, legna e pellet sono pronte per tornare a inquinare la nostra aria.

Una soluzione per frenare questo inquinamento è possibile grazie ai gas Gpl (Gas di Petrolio Liquefatti) e Gnl (Gas Naturale Liquefatto) ma occorre cambiare gli impianti.

“Servono misure in grado di sostenere concretamente la sostituzione degli impianti e l’adozione di fonti sostenibili da parte dei cittadini” dice Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas e vicepresidente Assogasliquidi – presidente Gruppo Combustione che sollecita all’erogazione di incentivi.

Gpl e Gnl, spiega, ancora l’esperto, sono “una risposta concreta e immediatamente disponibile all’esigenza di adottare soluzioni energetiche sostenibili per il riscaldamento domestico nelle aree non metanizzate” ma per fare ciò, aggiunge ancora, “occorre favorire la diffusione di queste fonti energetiche sostenibili non solo attraverso la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui rischi dell’inquinamento, ma anche attraverso misure in grado di sostenere concretamente la sostituzione degli impianti”.

Giovanna Manna

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