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Le ossa ritrovate nella Nunziatura apostolica romana non sono delle due ragazze misteriosamente scomparse nel 1983, Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La conferma arriva dai primi risultati delle analisi svolte nei laboratori della scientifica di Caserta, che hanno comunicato che i reperti risalgono, senza dubbio, a un periodo precedente al 1964, quando le due quindicenni romane scomparse non erano ancora nate.

Le ossa appartengono infatti ad un uomo. È quanto è emerso da accertamenti e verifiche effettuate dagli esperti nominati della Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta partita dopo il ritrovamento. Il sesso è stato determinato individuando il fattore Y nel DNA estratto dal femore. Le prime risultanze sulla datazione delle ossa sono state date dagli esami sui resti della calotta cranica e del radio, un osso dell’avambraccio.

Gli esami col metodo del carbonio 14 sono stati eseguiti in laboratori specializzati a Caserta. Le indagini, affidate dal Vaticano all’Italia, e in particolare alla procura di Roma e alla Polizia scientifica, sono state finalizzate fin dall’inizio a comparare le ossa con il dna di Emanuela Orlandi, la figlia quindicenne di un dipendente vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 e di Mirella Gregori, l’altra 15enne scomparsa poche settimane prima.

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