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È stato individuato e identificato il minorenne che avrebbe spruzzato uno spray urticante all’interno della discoteca Lanterna Azzurra di Madonna del Piano, a Corinaldo (Ancona), scatenando il panico che ha poi portato alla morte di sei persone. Secondo le indiscrezioni di queste ore, pare il ragazzo, con cappello e mascherina – residente nella provincia – sia stato identificato sulla base delle testimonianze e dei filmati amatoriali, ma non sarebbe ancora stato sentito dalla procura dei Minori. Le indagini per stabilire quanto accaduto nella notte tra il 7 e l’8 dicembre nel locale, dove doveva cantare il trapper Sfera Ebbasta, viaggiano su due binari: il primo che è quello della sicurezza del club e il secondo sulla persona che avrebbe spruzzato in aria lo spray urticante al peperoncino che ha poi causato il fuggi fuggi generale.

Il dj del locale, Marco Cecchini, che è anche il figlio di uno dei gestori, afferma che lo spray al peperoncino sia stato adoperato per rubare una catenina. Episodio che gli sarebbe stato poi raccontato dalla vittima della rapina subita, poco prima che scoppiasse il pandemonio generale nel locale.

I ragazzi sentendo un forte odore acre, che gli nuoceva gli occhi e la gola, sono corsi tutti verso un unica uscita, secondo indicazioni ricevute dai gestori del locale. Uscita che sarebbe risultata essere, una scala senza parapetto, posizionata sull’uscita posteriore del locale dove una balaustra laterale sarebbe crollata in un piccolo fossato, alto alcuni metri.

Rimaste schiacciate nella caduta della calca, cinque adolescenti – tra i 14 e i 16 anni, tre ragazze e due ragazzi – e una donna, Eleonora, 39 anni, che aveva accompagnato al concerto, la figlioletta di 11 anni e che per fortuna è rimasta solo leggermente ferita. Nel bilancio si contano anche oltre 60 feriti, di cui sette in modo grave e in pericolo di vita. Per l’accaduto, si ipotizza omicidio colposo plurimo, per le violazioni delle norme di sicurezza, partendo dal consistente ‘gap’ tra capienza discoteca e biglietti venduti: ovvero il triplo. E ancora omicidio preterintenzionale a carico proprio di colui che ha spruzzato spray urticante, scatenando il panico in sala.

Nell’inchiesta sono già state sentite e identificate dai carabinieri circa cento persone, che saranno potenziali testimoni di ciò che è accaduto. Ascoltati anche tre amministratori della Lanterna Azzurra. Gli inquirenti parlano di un “atto dovuto” che potrebbe portare presto a una formale iscrizione nel registro degli indagati. Una delle questioni su cui si concentra l’attenzione della magistratura è la differenza tra biglietti venduti – poco meno di 1.400 – e la capienza dell’unica sala che sarebbe stata aperta al pubblico per la serata in questione, con 469 posti. Il premier Conte ha precisato ieri: “Nella discoteca era aperta solo una sala su tre, quindi la capienza era di sole 469 persone”.

Inoltre “La discoteca non ha telecamere interne che hanno ripreso cosa sia successo – ha segnalato il comandante provinciale di Carabinieri di Ancona -, per questo facciamo appello a chi c’era e ha filmati, di portarli ai carabinieri. Ci sono già molte mamme che hanno raggiunto le caserme per farli vedere. Ogni dettaglio può essere importante per le indagini”.

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