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Si chiama pitaya ed è un frutto ricco di proprietà benefiche, in grado di tenere, tra le altre cose, a bada anche la glicemia.

Originario delle zone tropicali, il frutto del drago – così come viene chiamato – ha una buccia rosso intenso, che nasconde una polpa cremosa, con un sapore acidulo, dal retrogusto dolce e saporito. Un mix fra pera e kiwi. Il suo succo e i suoi semini neri sono ricchi di sostanze nutritive, soprattutto fibre, antiossidanti e minerali come ferro, calcio, potassio e fosforo.

In esso troviamo molte vitamine, come ad esempio quelle E, C, B1, B2 e B3 che rendono questo frutto un ottimo alleato per la salute. Ciò che rende speciale la pitaya è il fatto che è particolarmente utile per regolarizzare i livelli di glicemia nel sangue, ridurre l’assorbimento del grasso, migliorare le funzionalità dell’intestino e, grazie agli antiossidanti, contrastare l’azione dei radicali liberi.

Questo frutto non è solo molto diffuso in Italia, ma lo si può tranquillamente acquistare nei negozi specializzati. La qualità più pregiata è quella gialla, meno diffusa e molto più pregiata, ottima anche la rossa e la rosata.

Come si mangia questo frutto? Ebbene, basta sbucciarlo, proprio come si fa con i fichi o fichi d’India, e mangiarselo a fette. Inoltre, la sua polpa si può anche utilizzare per creare un ottimo succo, denominato in Thailandia “agua de pitaya”.

In alternativa gli esperti consigliano di gustare la pitaya mangiando la polpa col cucchiaino o in forma essiccata e disidratata, come snack salutare, a colazione o a merenda.

E per fare il pieno di benessere e sfruttare al meglio il potere di questo frutto benefico gli esperti raccomandano di consumarlo almeno tre volte al giorno, calcolando le quantità in cucchiai (ogni pasto un cucchiaio di pitaya).

D’altronde questa delizia è decisamente versatile. Potete aggiungerla essiccata o fresca allo yogurt, alla macedonia, o nella preparazione di frullati e bevande energetiche che fanno molto bene alla salute.