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Dal 1 gennaio 2019 sono vietati la produzione e la vendita di cotton fioc non biodegradabili. D’ora in avanti, infatti, potranno essere realizzati unicamente in materiale biodegradabile e compostabile.

I produttori dovranno anche indicare sulle confezioni che i bastoncini sono biodegradabili indicando anche le regole basilari per un corretto smaltimento, soprattutto il divieto di gettarli nel wc.

Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente(EEA), i cotton fioc rappresentano circa il 4% dei rifiuti censiti sulle spiagge europee, percentuale che sale al 5,2% nel Mar Mediterraneo, la più alta rilevata dai volontari che hanno effettuato la ‘caccia al rifiuto’ sulle spiagge dell’Oceano Atlantico nord-orientale (dove i cotton fioc rappresentano il 4,6% del totale dei rifiuti), del Mar Baltico (0,75%) e del Mar Nero (0,49%). In Italia, i volontari di Legambiente negli ultimi cinque anni hanno monitorato 245 spiagge, censendo 162.936 rifiuti, di cui il 9% è rappresentato proprio dai cotton fioc (14.342), una media di 60 bastoncini di plastica per ogni spiaggia. Sulle nostre spiagge c’è di tutto da blister a tamponi e assorbenti, medicazioni, deodoranti per wc, contenitori per le lenti a contatto. Tutti rifiuti buttati nel wc e che hanno raggiunto mare e spiagge, anche a causa di sistemi di depurazione inefficienti.

Il bando ai cotton fioc è un primato italiano reso possibile ad un emendamento emesso dalla passata legislatura a firma Ermete Realacci, così come lo stop previsto per il 1 gennaio 2020 all’uso delle microplastiche nei cosmetici da risciacquo. Una norma che, considerato il primato italiano sui mercati internazionali di settore, sarà di grande impatto sull’innovazione, produzione di cosmetici e tutela dell’ambiente.

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