Il web risponde con una petizione on line, su Change.org, per riesaminare il caso di Marco Vannini, l’ingiusta sentenza. Una petizione indirizzata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, con oltre 130mila firme raccolte in poco più di un giorno. Il Guardasigilli, su Facebook, definisce come “inaccettabile” l’interruzione della lettura del dispositivo da parte del presidente della Corte di Assise di Appello, per rimproverare i parenti della vittima che avevano iniziato ad urlare: “Se volete andare a fare un giro a Perugia, ditelo”, la frase pronunciata dal giudice (perché se qualcuno commette un reato nei confronti di un magistrato di Roma, chi deve giudicare è il tribunale di Perugia ndr).
“Ritengo inaccettabile – ha dichiarato il ministro Bonafede che un magistrato interrompa la lettura del dispositivo per dire “se volete fare un giro a Perugia ditelo'” rivolgendosi ai familiari delle vittima e in particolar modo a mamma Marina, sconvolta per la lettura della sentenza. E aggiunge… “Un magistrato – chiarisce – ha tutti gli strumenti per mantenere l’ordine in un’aula giudiziaria”, facendo anche intendere che si stiano facendo degli ulteriori controlli sul caso.
E pronta, è anche la posizione del ministro della Difesa Trenta, che dice sulla sua pagina facebook ufficiale: “Sul caso dell’omicidio di Marco Vannini non posso entrare nei meriti della sentenza giudiziaria, poiché esula dalle mie competenze e prerogative, ma una cosa la posso fare: il mio impegno, il mio massimo impegno, fin quando sarò io a guidare il Ministero della Difesa, affinché al signor Ciontoli non sia concesso il reintegro in Forza Armata.
Ho già in questo senso dato disposizioni alle competenti articolazioni della Difesa.
Colgo l’occasione per esprimere anche tutta la mia vicinanza ai cari e alla famiglia di Marco, in questo difficilissimo momento.
Comprendo il vostro dolore, comprendo la vostra rabbia, ma sappiate che non siete soli”.
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