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Secondo un’indagine condotta da ricercatori dell’università di Göteborg, che ha coinvolto un centinaio di pazienti con colon irritabile, problema molto diffuso (secondo alcune stime riguarda il 7 per cento degli italiani, principalmente donne) che comporta fastidi rilevanti per la qualità di vita: i sintomi gastrointestinali sono debilitanti e comprendono dolore intestinale, meteorismo, sensazione di distensione dell’addome accompagnati da stipsi e/o diarrea. Ma incrementare l’attività fisica può essere una valida soluzione per attenuarli o farli scomparire del tutto.

Nel corso dell’indagine, infatti, i pazienti che lo hanno fatto, hanno visto enormi benefici. A loro è stato proposto di aumentare l’attività fisica per arrivare a 20-60 minuti di attività da moderata a intensa tre-cinque volte a settimana. Alcuni hanno iniziato da zero, optando per la bicicletta o il camminare, mentre altri già attivi hanno pensato ad un programma di attività fisica personalizzata per l’incremento nel corso della settimana.

Ebbene, dai risultati ottenuti si è scoperto che dopo tre mesi di attività fisica moderata o intensa, oltre il 40 per cento dei pazienti aveva avuto miglioramenti nei sintomi del colon irritabile; effetti che sono poi proseguiti anche nel lungo termine, tanto che a distanza di cinque anni i partecipanti che avevano aumentato l’attività fisica riferivano di avere meno sintomi gastrointestinali rispetto a quando in passato erano più sedentari. «Chi soffre di sindrome del colon irritabile spesso limita le sue attività, invece muovendosi di più la funzione intestinale diventa più stabile e i pazienti sentono di riuscire a tenerla maggiormente sotto controllo – dice Elisabet Johannessen, responsabile dello studio – . Questo è vero anche per i pazienti in cui prevalgono gli episodi di diarrea, nei quali spesso si pensa che lo sport possa soltanto aumentare la motilità intestinale: anche questi soggetti riferivano di avere una maggior capacità di influenzare e tenere sotto controllo il proprio intestino. L’esercizio va comunque “dosato” e pensato per ciascun paziente, in modo che possa affrontarlo e trarne i maggiori benefici. Che sono anche psicologici: i partecipanti hanno riferito di avere una maggiore autostima e benessere mentale, proprio grazie all’attività fisica».

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