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Alessandro Michele alla direzione creativa di Gucci porta in passerella per la sfilata autunno/inverno 2019 abiti e look che obbligano ad abbandonare la propria zona di comfort per interrogarsi su che sia il suo racconto. Dettagli che,come sempre, delineano i contorni del messaggio, gli accessori esplicitano il pensiero che guida la collezione. Le maschere, soprattutto, che coprono i volti in parte o per intero, colorate, nere, bianche, borchiate sono l’elemento cardine di tutta la sfilata.

“Un certo pregiudizio metafisico ha sempre visto nella maschera uno strumento di occultamento e di falsificazione della realtà. Qualcosa che ci renderebbe irrimediabilmente inautentici. Ma se per autenticità intendiamo la possibilità di aderire all’idea che abbiamo di noi stessi, la maschera diventa il mezzo per diventare ciò che sentiamo di essere. La maschera ci permette, infatti, di mostrarci come vogliamo e di giocare il nostro ruolo di attori come meglio crediamo”, spiega Alessandro Michele. E allora la maschera, anziché elemento di privazione, diventa il simbolo principe della libertà di espressione e della libertà di scegliere cosa esprimere e cosa invece no.

Ma gli accessori più stravaganti di Gucci sono anche collari e bretelle con lunghe borchie, orecchini che diventano copri-orecchie e copri-occhi dorati, sneakers portate come borsette, maxi collane crociate e cappelli con visiere trasparenti a coprire il viso, parastinchi e ginocchiere. Ispirazioni fetish e richiami alle prime forme teatrali si fondono in tutt’uno nell’imprevedibile spettacolo del marchio Gucci.

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