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Viene confermata la presenza di metano nell’atmosfera di Marte. Le nuove ricerche fatte un gruppo di ricerca italiano hanno rilevato la presenza gas, spia della vita come dell’attività geologica, in corrispondenza del cratere Gale, che il rover Curiosity della Nasa sta esplorando e dove nel 2013 aveva rilevato il gas nello punto, più in prossimità della superficie del pianeta.

Adesso la scommessa è quella di capire se il metano di Marte sia o no di origine organica. Pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience. Detto risultato, si basa sui dati rilevati dal satellite Mars Express, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESa), grazie all’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) coordinato da Marco Giuranna. Allo studio hanno partecipato Vittorio Formisano, Alessandro Aronica e Giuseppe Etiope, che lavora anche nell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e Marilena Amoroso dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) .

“Finalmente abbiamo la prima osservazione simultanea di metano su Marte, nello stesso luogo e nello stesso momento, da parte di due strumenti indipendenti e molto diversi tra loro: un rover in superficie e uno spettrometro in orbita attorno al pianeta”, rileva Giuranna. “Il risultato piu’ importante – prosegue e’ che due studi completamente indipendenti suggeriscono lo stesso luogo di origine”.

Nel giugno 2013 il robot laboratorio della Nasa, Curiosity aveva rilevato tracce di metano nel cratere Gale, che sta esplorando dal 2012. Adesso la ricerca indica che il giorno successivo, ovvero il 16 giugno 2013 anche la sonda Mars Express aveva rivelato il gas nell’atmosfera, in corrispondenza dello stesso cratere.

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