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Rachele Somaschini è una pilota di Rally, ma è malata dalla nascita di fibrosi cistica, malattia congenita genetica che colpisce i polmoni. La ragazza ha 25 anni, è di Cusano Milanino ed è campionessa di velocità in montagna e su pista. Bionda, alta circa un metro e sessanta mantiene la sua femminilità in una tuta da pilota e in un mondo tutto al maschile. «Tutto è iniziato quasi per gioco», racconta il padre della ragazza, Luca, ex pilota. «Mi ha accompagnato a una gara di auto storiche nel 2013 in cui occorreva darsi il cambio al volante. È salita al posto di guida e non è più scesa». «Vorrei arrivare a competere nel mondiale rally, nella categoria junior (per piloti under 28) dove le donne sono pochissime». Confida la pilota. Una sfida dentro la sfida, dunque, a causa della sua malattia, che la obbliga a cicli di continuativi di antibiotici e a esercizi respiratori da fare la mattina presto o la sera tardi, anche dopo aver guidato per 300/400 chilometri.

Oltre a gareggiare su strada, la sua missione è quella di portare contributi alla ricerca. «Tutti i miei sponsor s’impegnano anche per la Fondazione ricerca fibrosi cistica. Io stessa mi divido per essere presente come testimonial. In tutte le gare c’è un banco per la raccolta fondi . Lo slogan è #correrePerUnRespiro. Molte persone con cui ha condiviso la malattia non ci sono più. Alcune da cui aveva tratto la forza per reagire, vivere e combattere se ne sono andate. Lei ha deciso di «seguirne l’esempio» diventando un punto di riferimento per altre ragazze con questa malattia. Rachele sarà di nuovo in gara al secondo appuntamento del Campionato Italiano Rally: il 12 e 13 aprile per il 66esimo Rallye Sanremo. E noi faremo il tifo tutto per lei!

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