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I calli proteggono i piedi, lo dice anche la scienza. Secondo un team di ricercatori della prestigiosa Università di Harvard (Usa), i calli proteggono la pianta del piede senza però comprometterne sensibilità o andatura, come si legge anche nello
studio pubblicato online su ‘Nature’. Al contrario, le scarpe con suola ammortizzata ne ridurrebbero sensibilità e forza trasmessa dai nostri piedi alle nostre articolazioni.

Le calzature con suole sottili, rigide e non ammortizzate, come mocassini o sandali, offrono protezione e sensibilità più simile a quelle dei calli, suggeriscono gli autori della ricerca.

Le callosità del piede spesso si sviluppano naturalmente nelle persone che camminano molto spesso scalze o con tacchi molto spesso alti – o non usano calzature ammortizzate – assicurando una protezione su superfici scomode o scivolose. Le scarpe moderne offrono un effetto protettivo ma riducono la capacità di percepire gli stimoli tattili.

Dunque…in che modo proteggere i piedi senza ridurne la sensibilità e affaticare le articolazioni? Questo il quesito che si è posto il team di Daniel Lieberman contestando questa ipotesi studiando i piedi di 81 kenioti e 22 americani.

Ebbene, dall’esame delle estremità delle persone esaminate è venuto fuori che i calli tendono a essere più spessi e più duri nelle persone che abitualmente camminano scalze, rispetto a quanti indossano invece regolarmente le scarpe.

Tuttavia lo spessore del callo non altera la sensibilità dei nervi sulla pianta del piede e le calzature influiscono sulle forze generate quando il piede colpisce il terreno, fornendo così anche più energia alle articolazioni rispetto a quanto osservato negli individui con callosità notevoli. L’effetto che questo carico meccanico alterato ha sul nostro scheletro è ancora scarsamente compreso e, secondo i ricercatori, richiede ulteriori studi.

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