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L’Italia è la capitale europea del tetano: è quanto emerge da ultimo rapporto European center for disease prevention and control. Stando al quale, degli 82 casi registrati nel corso del 2017, ben 33 hanno riguardato pazienti italiani. Più in generale, dal 2013 a oggi l’Ecdc ha censito 552 casi in tutta Europa, dei quali ben 231 solo in Italia.

Negli ultimi anni la nostra nazione ha registrato il maggior numero di casi. Il rapporto dell’Ecdc sottolinea come a essere colpiti siano stati in prevalenza anziani. Il 70% degli episodi registrati nel 2017 ha riguardato persone over 65.

Il vaccino somministrato in età pediatrica non garantisce infatti una protezione perenne da questa malattia non contagiosa. Come ricorda il ministero della Salute, è opportuno effettuare dei richiami ogni 10 anni. Per quanto l’Italia abbia ancora dei problemi a vaccinare i bambini entro i 24 mesi, come dimostrano i dati raccolti nell’inchiesta Vaccini d’Italia.

La mappa inserita nel rapporto, mostra le coperture vaccinali a 24 mesi al 31 dicembre 2018. I territori colorati di rosso sono quelli nei quali non è stato raggiunto l’obiettivo di copertura del 95%. Basse coperture che si traducono anche in casi di tetano pedriatico: ben tre nell’ultimo anno, il più recente è quello riguardante una bambina di 10 anni tuttora ricoverata a Verona.

I dati che arrivano dall’Ecdc dicono che il nostro Paese, oltre a migliorare la copertura in età pediatrica, deve però impegnarsi anche nella sensibilizzazione degli adulti ed anziani affinché effettuino i richiami previsti.

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