Un 20-30% delle persone che hanno la psoriasi sviluppa con il passare degli anni anche l’artrite psoriasica, vale a dire una malattia infiammatoria cronica a carico delle articolazioni che compare prevalentemente tra i 35 e i 50 anni.
Così, sopraggiungono anche manifestazioni extra-articolari: arrossamento degli occhi, malattie cardiovascolari, obesità, diabete, nevrosi e depressione.
L’infiammazione articolare, si manifesta con dolore, tumefazione e gonfiore. Le articolazioni più colpite sono quelle della colonna vertebrale e quelle delle mani e dei piedi, che assumono un aspetto a “salsicciotto”. I sintomi sono continui, di entità lieve o grave, o possono anche alternarsi a periodi di remissione.
L’artrite psoriasica incide in modo significativo sulla routine quotidiana. I movimenti possono diventare complicati, interferendo sulle attività di tutti i giorni.
Per la cura di questa malattia occorre intervenire con un approccio multidisciplinare con la collaborazione tra reumatologo e dermatologo.
Un aiuto arriva ora da un anticorpo monoclonale, l’ixekizumab, che agisce sull’interleuchina 17-A, una citochina che è coinvolta nel processo di infiammazione. I risultati hanno dimostrato che le persone con artrite psoriasica dopo 24 settimane di trattamento hanno avuto un miglioramento nei sintomi.