Spread the love

Al Colle, si palesano quattro possibili scenari. E dopo la fine della prima parte della crisi, sarà compito del presidente Sergio Mattarella, decidere quale proporre agli italiani.

La prima ipotesi è quella di un “governo di garanzia elettorale”. Come riporta la Stampa, si tratterebbe di un esecutivo di transizione, che avrebbe come fine quello di portare il Paese alle urne. Un governo elettorale, vista l’impossibilità di far fare la campagna come premier ai ministri. E allora si vocifera sui nomi che potrebbero reggere questa fase di transizione: nel toto nomine spiccano due ex presidenti della Corte Costituzionale, Valerio Onida e Giovanni Maria Flick, ma anche quello di Giovanni Tria. Non solo. Perché potrebbe essere ancora Giuseppe Conte a vedersi assegnato l’incarico. Il centrodestra, però, non approverebbe questa possibilità.

Un secondo esecutivo potrebbe essere quello “no Tax”, che resti in carica almeno fino a febbraio e scriva la legge di Bilancio, rispettando i parametri europei. Se venisse scelta questa ipotesi, il candidato premier più accreditato è Carlo Cottarelli.

Terza possibilità è quella di un “governo tecnico”, che prevede il voto a maggio 2020 e avrebbe in programma l’approvazione della legge di Bilancio, il taglio dei parlamentari e correzione della legge elettorale. In questo caso, il toto nomina si arricchirebbe di nomi: in lista, Elisabetta Casellati, presidente del Senato, e Roberto Fico. Ma anche la vicepresidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia.

Infine, l’ultima ipotesi è quella di un accordo politico e il governo così formato resterebbe in carica fino al 2022. E il futuro premier più gettonato, sarebbe Mario Draghi, che a novembre lascerà la guida della Bce o ancora Giuseppe Conte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.