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Ricercatori tedeschi del Max Planck Institute for Biology of Ageing hanno messo a punto un esame del sangue che riesce a prevedere quante probabilità ci sono di morire entro 10 anni con una precisione pari all’83%.

Il test – descritto in uno studio pubblicato su «Nature Communications» e rimbalzato su molti media internazionali – ha analizzato il sangue di 44.168 adulti di età compresa tra 18 e 109 anni, per 16 anni e durante il periodo dello studio, 5.512 partecipanti sono morti.

Il team ha quindi cercato i «biomarcatori» che erano più alti in coloro che vivevano più a lungo e li ha utilizzati per determinare il rischio di mortalità. In particolare sono risultati 14 i «biomarcatori» nel sangue che sembrano influenzare il rischio di morte e che i ricercatori hanno quindi preso in considerazione per il test.

Il test è risultato essere più accurato del 10% rispetto agli altri «predittori» di aspettativa di vita esistenti. Secondo i ricercatori si tratta di un «passo avanti emozionante ma – avvertono – sono necessari ulteriori ricerche prima che un test del genere possa essere utilizzato come esame convenzionale».

Ad oggi, i medici sono in grado di predire se una persona morirà entro un anno in base a fattori di rischio, tra i quali anche la pressione sanguigna o i livelli di colesterolo, ma – sottolineano i media – non c’è mai stato un modo per misurare accuratamente il rischio di mortalità di qualcuno sui 10 anni. Gli scienziati sperano ora che questo test possa consentire di valutare meglio il trattamento per un paziente, ad una persona anziana se è nelle condizioni fisiche di poter fare un determinato intervento chirurgico.

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