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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, il nostro Paese è primo in Europa e undicesimo nel mondo per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5. I cambiamenti climatici, è ormai noto, rappresentano una delle più grandi minacce per la salute dell’umanità. Sono in buona parte causati dalle emissioni di CO2, quindi dall’inquinamento che fa già le sue vittime in maniera diretta, e l’Italia su questo fronte è tristemente in prima fila: solo nel 2016 ad esempio, le morti sono state 45.600, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro, la peggiore in Europa.

Il report sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute, che ha coinvolto 35 Università e l’Organizzazione mondiale della Sanità, «Countdown on Health and Climate Change» (conto alla rovescia su salute e cambiamento climatico) rivela che questi hanno fatto già moltissime vittime nel mondo, a causa del calore, delle inondazioni, degli incendi, e di tante altre che ne faranno sferzando armi quali infezioni, povertà e denutrizione, se non si riuscirà a porre rimedio al surriscaldamento del nostro amato pianeta. La «salute futura di un’intera generazione è minacciata dai cambiamenti climatici – dicono gli esperti, autori del report – se non saranno raggiunti gli obiettivi dell’accordo di Parigi, in primis limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 C rispetto ai livelli preindustriali».

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