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Dopo il trionfo del Jova Beach e dopo il successo di una nuova frontiera di formato musicale con l’EP Jova Beach Party con sei produttori al suo fianco, Lorenzo Jovanotti torna con un nuovissimo progetto, ancora una volta sorprendente: “Lorenzo sulla luna“.

Un disco importante per comprendere un artista in continuo movimento che passa dall’essenzialità di un disco come Oh,vita!, alla forma live più innovativa delle feste in spiaggia con 600 mila spettatori e con il 93% del sentiment positivo, al concept album Lorenzo sulla Luna.

“Due sono le cose non farei mai: un album di cover e un “album concept”. E infatti eccomi qua, con un disco appena fatto tra le mani, ed è un concept album di cover! – ha dichiarato Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti – Quando abbiamo registrato “Lorenzo Sulla Luna” non era detto che sarebbe uscito, era un mio trip personale, volevo concentrare la mia attenzione sul satellite terrestre, a 50 anni dall’Apollo 11, come un modo per esplorare uno spazio, che poi ogni spazio è sempre “lo spazio”. Passata l’estate con tutto il suo incredibile delirio lo abbiamo riascoltato e quel vuoto è entrato in risonanza con il silenzio improvviso che si era fatto in me dopo tutto il casino di Jova Beach, quindi mi è sembrato perfetto da pubblicare alla fine di un anno così pazzesco.”

Un viaggio unico quello di Lorenzo che testimonia una costante tensione verso ciò che di nuovo lo attrae e lo pone su quel crinale di novità che lo interessa e che da sempre è il segno più distintivo del suo lavoro.

“Era l’inizio del 2019 e io pensavo spesso in quei giorni al fatto che lo sbarco sulla luna in tv è la prima immagine che ricordo della mia vita – racconta l’artista. Intanto uscivano film sull’anniversario, libri, articoli di giornale e ho cominciato a pensare a quelle canzoni italiane che hanno la parola luna nel testo, a quelle che mi venivano in mente, ma senza googlare la parola”.

L’album è prodotto da Rick Rubin, storia della musica mondiale e produttore tra gli altri di artisti del calibro di Red Hot Chilli Peppers, Linkin park, Rage Against the Machine, Adele, Ed Sheeran, Slayer e che a fine 2017 ha prodotto con Lorenzo, Oh,vita! , certificato quattro volte disco di platino. E che più recentemente ha prodotto il singolo “Prima che diventi giorno” contenuto nell’Ep Jova Beach Party, per settimane in vetta alle classifiche dei brani più suonati in radio.

“Il disco è fatto come se queste canzoni le avessi ascoltate in un tempo remoto e le dovessi tramandare a memoria, senza basarmi sulle registrazioni, sui dischi stessi in cui state incise È un album che parla di un futuro vintage. Il risultato è qui, nudo e crudo, molto lontano da quello che io intendo per “album di cover” ma di fatto trattandosi esattamente di questo e vivendo e nutrendosi di questa contraddizione” dice ancora Lorenzo Jovanotti.

Siamo nel futuro, in un tempo sospeso, fuori da ogni logica, distante chilometri dalle hit radiofoniche a cui Lorenzo ci ha abituati con Nuova era (prodotto con Dardust) o con Prima che diventi giorno (prodotto con Rick Rubin) tanto per citare solo le più recenti. Lontani anche dai dogmi del mercato, e al centro dell’essenza del progetto artistico.

“Rick ha una visione radicale della musica, lo sapevo e l’ammiravo quando ascoltavo da fan le sue produzioni, ma sentire come questa cosa agisce sulla mia musica è tutta un’altra storia. Un conto è vedere un altro che si spoglia nudo e si getta nell’abisso, tutta un’altra faccenda se si tratta di te!”

Lorenzo sulla luna è un UFO, un’astronave arrugginita, un oggetto non identificato contro ogni logica vigente che vorrebbe un singolo forte da dare alle radio, un video, una presentazione e tutta una serie di elementi promozionali che sotto Natale, a volte, servono più della musica stessa.

Ma sappiamo tutti quanto oggi sia saltato tutto, non “vige” più un bel niente, e questa è una buona notizia: ognuno faccia “come gli pare, dove gli pare e come si sente”, e comunque l’esperienza di “starne fuori”, sarà valsa la pena.

“Per me questo album è una faccenda personale, soprattutto emotiva, che non ha nulla a che vedere con la mia carriera discografica, che è tutta da sempre concentrata (o vuole esserlo) su una mia ricerca di forme fresche per esprimere la stessa cosa, che se dovessi esprimere con una sola parola chiamerei “vitalità”. Ascoltatelo come una playlist tematica, breve e incompleta.
Si tratta di un album fatto in pochi giorni anche se contiene mezzo secolo di vita, della mia nella fattispecie, di ascoltatore di musica più che di “musicista”.

“C’è ancora molta strada da fare per l’imperfezione assoluta a cui aspira il mio sentimento artistico, ma per fortuna la luna resterà in orbita ancora per un po’ e lo spazio rimane infinito, tutto da esplorare”.

“A marzo di quest’anno sono stato allo Shangri-la a registrare con Rick queste 11 canzoni italiane più o meno celebri dedicate alla luna, in sette giorni che poi sono stati sei perché nel settimo abbiamo fatto una jam che è diventata “Prima che diventi giorno” (titolo realistico nel senso che Lorenzo Sulla Luna è il disco più notturno che avessi mai fatto). Rick non conosceva i brani, ma non li abbiamo riascoltati, ci siamo affidati soltanto a quello che mi avevano lasciato”

Lorenzo sulla Luna esce oggi, venerdì 29 novembre. E’ disponibile in CD, LP e LP in edizione limitata ed è un disco underground.

I brani contenuti nelL’album sono:

Notte di luna calante (Domenico Modugno, 1968)

Luna (Gianni Togni, 1980)

Accendi una luna nel cielo (Ornella Vanoni, 1976)

Luna di città d’agosto (Jovanotti, 1997)

L’ultima luna (Lucio Dalla, 1979)

Chiaro di luna (Jovanotti, 2017)

La luna piena (Samuel, 2017)

Una notte in Italia (Ivano Fossati, 1986)

La faccia della luna (Tre allegri ragazzi morti, 2010)

Luna rossa (Giorgio Consolini 1950)

Guarda che luna (Fred Buscaglione, 1959)

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