Camminare a passo svelto fa molto bene alla linea e alla salute. Riuscire a fare 7 chilometri orari, e cioè compiere tre chilometri e mezzo nella mezz’ora aiuta a perdere i chili in eccesso, parola di esperti.
Il momento migliore per dedicarsi alla camminata è il mattino presto.
Questo, infatti, permette di riaccendere il metabolismo così da bruciare più facilmente le calorie da incorporare durante la giornata che segue.
C’è anche chi ritiene ottimo camminare a stomaco vuoto per poter perdere dei kg in più.
Ma passiamo al momento un po’ meno felice della dieta, l’alimentazione giusta da abbinare a questa attività.
Il regime alimentare della dieta della camminata prevede quattro fasi di tipo evolutivo.
La prima definibile depurativa, dato che è la più restrittiva, e dura solo tre giorni a settimana di sacrificio.
In questi tre giorni bisognerà dire addio ai carboidrati e mangiare leggero a beneficio di reni e fegato.
La seconda fase è definita rieducativa. La sua durata è di 7 giorni nella quale si mangiano uova, latte e derivati, cereali e legumi.
Infine, arriviamo alle due ultime fasi definite di consolidamento e mantenimento.
In esse ci sarà la possibilità di mangiare carni magre, salumi con poco grasso e formaggi.
Ma cambierà anche la camminata. Infatti, non sarà sempre di 30 minuti, ma andrà ad aumentare nel corso delle 4 fasi.
Si inizierà con una camminata di 30 minuti per i primi giorni della dieta, poi si aumenterà sempre di poco per arrivare a fare una camminata di 1 ora.
Molto efficace anche l’idratazione. Bisognerebbe bere un paio di ore prima della camminata, di 600-700 millilitri di acqua, e mentre ci si allena, bere invece 250 millilitri di acqua ogni 15 minuti, per poi continuare a bere anche alla fine dell’attività fisica.
Un’altra importante regola generale è quella di non saltare i pasti.