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Fratture e infarti c’è un nesso, ecco quale

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Cuore e ossa possono avere un collegamento tra di loro. Molti i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari che favoriscono anche fragilità ossea e osteoporosi: a ribadirlo i risultati di uno screening condotto con la campagna di sensibilizzazione ProtectUrLife dello scorso anno, secondo cui gli italiani hanno un’alta probabilità di andare incontro a problemi cardiovascolari e fratture proprio perché conducono uno stile di vita ‘pericoloso’ per entrambe.

I dati raccolti durante l’edizione 2018 della campagna ProtectUrLife in 5 città europee (Barcellona, Bruxelles, Monaco, Nizza e Rimini), dimostrano che circa il 15 per cento degli over 60 ha un rischio alto o molto alto di andare incontro a malattie cardiovascolari, il 20,5 per cento è ad alto rischio di fratture da osteoporosi; negli over 65 sale invece la percentuale del 43 per cento nel caso di problemi a cuore e vasi, al 23 per cento nel caso dei pericoli per le ossa. «Le malattie cardiovascolari, oltre a essere tuttora la prima causa di morte in Italia, provocano infarti e ictus che possono determinare una grave perdita di autonomia», spiega Arrigo Cicero del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università degli Studi di Bologna. «Se quindi riuscissimo ad applicare una buona prevenzione, si potrebbero evitare o ritardare eventi che compromettono molto la qualità di vita di una persona». Prevenzione che servirebbe pure nel caso dell’osteoporosi che, come spiega Maria Luisa Brandi, Presidente FIRMO – Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso: «Interessa circa 5 milioni di italiani, di cui 1 milione sono uomini, e provoca fratture da fragilità che si presentano per traumi minori a femore, caviglia, polso, vertebre. In Italia queste fratture colpiscono ogni anno circa 550 – 600mila persone; se consideriamo quelle della colonna vertebrale la diagnosi viene eseguita solo in un quarto dei casi, sono perciò molto sottostimate».

Fattori di rischio comuni
Fratture e infarti hanno basi più comuni di quanto si potrebbe pensare e fattori di rischio che si alimentano a vicenda come una dieta scorretta, la sedentarietà, il fumo, l’eccesso di alcol. Tutti elementi a cui si dovrebbe pensare per mettere al riparo la salute di cuore e ossa: evitare ipertensione, colesterolo alto e diabete di tipo 2 con uno stile di vita sano è possibile e così facendo, come spiega Brandi, si fa del bene anche alle ossa: «La prevenzione ha un ruolo chiave per la salute delle ossa e la prima avviene durante l’infanzia, educando i bambini ad introdurre una buona qualità di calcio, a stare all’aria aperta, affinché la pelle sintetizzi la vitamina D, e a praticare attività fisica regolare. Tutto ciò per raggiungere il più adeguato picco della massa ossea verso i 20-25 anni, cercando poi di mantenerlo da adulti».

Giovanna Manna

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