Antonio Russo, ordinario di Oncologia medica dell’Università di Palermo, spiega che sono disponibili test del sangue, anche in Italia, in grado di individuare tumori anche in anticipo.
La «biopsia liquida» è una procedura minimamente invasiva che consente di ottenere del materiale biologico, derivante direttamente dal tumore, attraverso un semplice prelievo di sangue (ma anche di saliva e urine) sul quale è possibile svolgere analisi in grado di fornire importanti informazioni. In pratica si analizza il Dna del tumore, così è come se avessimo la sua «carta d’identità» e i risultati del test possono essere utili su più fronti: scegliere per ogni malato la terapia più mirata da seguire e verificare nel tempo se la cura sta procedendo come dovrebbe. Nei malati per i quali c’è indicazione specifica a effettuare questo test, il costo è completamente a carico del Sistema sanitario nazionale, dunque l’esame è gratuito.
Il principio su cui si basano questi i test (da qualche anno in vendita sia su Internet, sia proposti da alcuni centri diagnostici) è che il rischio di cancro possa essere già scritto nel nostro Dna alcuni anni prima della diagnosi e che questi esami permettano di scoprirlo, tramite un prelievo di sangue, con ampio anticipo.