28 milioni di euro: 27,8 per l’esattezza. E’ la multa partita dal
Garante della privacy e consegnata a Tim per il continuo uso dei dati troppo disinvolto ed illecito nelle sue attività di marketing.
“Violazioni che hanno interessato nel complesso milioni di persone”, fa sapere Antonello Soro, il garante, che ha ricevuto dal gennaio del 2017 ai primi mesi del 2019 centinaia di segnalazioni.
Chiamate promozionali indesiderate effettuate senza consenso o nonostante l’iscrizione delle utenze telefoniche nel Registro pubblico delle opposizioni, oppure contatti a persone che avessero espresso la la volontà di non ricevere telefonate promozionali.
Irregolarità dunque, nel trattamento dei dati lamentate anche nell’ambito dell’offerta di concorsi a premi e nella modulistica sottoposta agli utenti da Tim.
Grazie all’intervento del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, sono così emerse numerose e gravi violazioni. “Tim ha dimostrato di non avere sufficiente contezza di fondamentali aspetti dei trattamenti di dati effettuati (accountability)”, fanno sapere dall’autority.
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