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Coronavirus: un kit pre-tampone per identificare gli asintomatici

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Arriva un kit, una sorta di ‘pre-tampone’ che potrebbe aprire una strada preferenziale a chi non mostra segni di malattia, ma rappresenta un rischio per la comunità. A svilupparlo l’azienda Technogenetics di Lodi, recentemente acquisita dalla Cinese Khb, che ha già iniziato a produrre e a distribuire in varie realtà italiane (in primis la Regione Campania che ha ordinato 1 milione di kit), come aziende di beni necessari che non possono fermare le produzioni, ma anche Comuni italiani.

“In alcune Regioni dove i contagi sono numerosi – ricorda all’Adnkronos Salute Salvatore De Rosa, direttore commerciale di Technogenetics – il tampone Pcr molecolare non viene effettuato neppure ai sintomatici che vengono messi in quarantena domiciliare, a causa anche della complessità del test. La nostra azienda ha messo a punto una sorta di ‘pre-tampone’, un test che non è molecolare ma sierologico, da effettuare attraverso una gocciolina di sangue, in maniera simile a quello dell’esame della glicemia. L’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute hanno dato indicazione alle regioni di attenersi ai test di biologia molecolare. Questo è quello che viene fatto ancora oggi, ma si sta procedendo ad ampliare la platea di laboratori capaci di fare questi test e oltre a usare il metodo indicato sono ora accettati anche kit commerciali come il nostro”, assicura De Rosa.

Test rapido Coronavirus: vantaggi
Salvatore De Rosa, direttore commerciale di Technogenetics spiega che: “Il nostro test rapido può superare uno dei problemi principali dell’epidemia in questo momento: il fatto che il tampone e di conseguenza il test di biologia molecolare vengano fatti non a tutti, ma a chi viene ricoverato o in poche altre circostanze. Si resta quindi senza diagnosi, a casa. Il test rapido può aiutare a superare questo limite: se dà un risultato positivo può essere confermato dalla biologia molecolare, se negativo può essere ripetuto dopo qualche giorno. D’altro canto, sull’onda dell’emergenza coronavirus in Cina sono stati messi a punto dei test sierologici rapidi che riescono a dare risposte in pochi minuti. In associazione ai test Pcr molecolari hanno consentito in Corea del Sud di contenere i contagi e di conseguenza infezioni e decessi”.

Kit veloce: ipotesi di utilizzo
Le ipotesi di utilizzo per il kit veloce è dunque, aggiunge De Rosa, “lo screening veloce in ambienti critici (operatori sanitari, forze dell’Ordine, logistiche, trasporti pubblici e privati, produzioni e vendita beni primari), screening sistematico della popolazione nelle ‘zone focolaio’. Quanto al prezzo, abbiamo deciso di dare un contributo al sistema sanitario nazionale fissando il costo di un test in 5 euro”.

Giovanna Manna

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