Un appello congiunto da parte delle società scientifiche AIOM, AIRO e SIE a pazienti, istituzioni e cittadini per ribadire che i percorsi oncologici e onco-ematologici sono attivi e protetti in tutti gli ospedali italiani e che la continuità delle terapie farmacologiche, dei trattamenti radioterapici e dei controlli previsti è di fondamentale importanza per la salute e la vita delle persone colpite da tumore. (altro…)
La Sanofi che produce l’idrossiclorochina, antimalarico approvato per la cura di patologie reumatiche, finito sotto la lente di ingrandimento per effetti benefici che avrebbe contro il coronavirus, si è impegnata a donare 100 milioni di dosi del farmaco a 50 Paesi del mondo. E ha iniziato a consegnarlo alle autorità che lo hanno richiesto. La compagnia informa di avere già raddoppiato la sua capacità di produzione incrementale (in aggiunta alla normale produzione per le indicazioni autorizzate) attraverso i suoi 8 siti di produzione di idrossiclorochina a livello globale, e conta di riuscire anche a quadruplicarla entro l’estate.
In questa emergenza sanitaria globale, Sanofi si dice “pronta ad aiutare il maggior numero possibile di Paesi, a partire da quelli in cui l’idrossiclorochina è registrata per le indicazioni attualmente approvate – precisa il gruppo in una nota – nonché Paesi in cui non vi sono fornitori del farmaco o con popolazioni scarsamente servite”. Dall’inizio della crisi Covid-19″. Riferisce, inoltre, di aver ricevuto, “un numero crescente di richieste” di idrossicorochina dai diversi governi del mondo.
Una domanda alla quale l’azienda risponde mantenendo come “priorità quella di garantire la continuità dell’offerta per i pazienti” che soffrono delle malattie contro cui il farmaco è autorizzato, “in particolare il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide”, ma anche “lavorando duramente per fornire” il medicinale “ai governi che desiderano aumentare le scorte nella speranza che possa essere un trattamento efficace contro Covid-19”.
Sanofi intende “continuare a donare il farmaco a governi e istituzioni ospedaliere se gli studi clinici in corso dimostrano l’efficacia e la sicurezza” dell’idrossiclorochina nei pazienti colpiti da Sars-CoV-2. E invita a “una maggiore cooperazione internazionale”, chiedendo “un coordinamento tra l’intera catena dell’idrossiclorochina in tutto il mondo per garantirne il costante approvvigionamento se si dimostrerà un trattamento efficace e tollerato nei pazienti Covid-19”.
L’infertilità sine causa viene spesso collegata all’impossibilità assoluta di concepire. L’approccio diagnostico e le opzioni terapeutiche oggi disponibili consentono invece di affrontare qualsiasi tipo di infertilità. Ne parliamo con il Prof. Mario Mignini Renzini, Direttore Medico del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi e Responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato (altro…)