L’uso improprio del paracetamolo potrebbe portare a conseguenze fatali. A dirlo, è Thierry Berney, capo del reparto trapianti degli Ospedali Universitari di Ginevra (HUG). Le raccomandazioni dei farmacisti e dei medici devono quindi essere rigorosamente rispettate.
La preoccupazione dello specialista e dei suoi colleghi dell’HUG è quella che arriva in seguito all’acquisto massiccio da parte della popolazione di questo prodotto. In caso di sintomi influenzali, il paracetamolo rappresenta una valida alternativa ai farmaci antinfiammatori non steroidei che non sono raccomandati a causa del loro effetto potenzialmente dannoso sull’evoluzione dell’infezione da coronavirus.
Non esagerare – A dosi limitate, il paracetamolo può alleviare i sintomi, ma non modificare il decorso della malattia, sottolinea Berney. D’altra parte, i suoi effetti tossici sul fegato, già a dosi abbastanza basse, sono noti ormai da anni.
E in caso di gravi danni a quest’organo, è necessario un trapianto urgente. Tuttavia, gli HUG hanno sospeso i trapianti per non sovraccaricare i reparti di terapia intensiva, che si trovano già in una situazione critica a causa del coronavirus. In aggiunta, l’individuazione dei donatori di organi è notevolmente rallentata.
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