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Addio a Ezio Bosso. Il grande pianista e direttore d’orchestra si è spento all’età di 48 anni.
Cittadino onorario di Roma, lo scorso settembre aveva annunciato che non si sarebbe esibito più in pubblico.

Dal 2011 era affetto da una malattia neurologica degenerativa e da alcuni anni anche di un tumore.

Le ultime sue parole nei giorni scorsi quando durante la quarantena aveva detto di avere voglia di abbracciare i propri amici: “Di natura sono timido, riservato, e con il corpo ho un approccio particolare. Non abbraccio chiunque, solo chi amo. Sempre avvolgendo l’altro totalmente. Questa astinenza forzata mi pesa”. Fino all’ultimo ha lavorato per la sua musica.

Nelle immagini il discorso che nel giugno del 2018 tenne al Parlamento europeo. Parole piene di passione e commozione, attraverso le quali raccontava che la musica è uno strumento per unire i popoli.

“Noi che dedichiamo la nostra vita alla musica sin da piccoli frequentiamo germano-austriaci, francesi o tedeschi. Non c’è un confine, la musica non è solo un linguaggio, è una forma di trascendenza”, diceva dentro l’aula del Parlamento europeo, “La musica è la nostra vera radice di europei ed è quella che fa eliminare ogni confine. L’Europa è un’orchestra a cui rivolgersi. La musica ci insegna la cosa più importante, ad ascoltare e ad ascoltarci. Un grande musicista non è che chi suona più forte ma chi ascolta e da lì i problemi diventano opportunità”.

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