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“Nel mio domani, abbandonerò il rito stanco delle stagionalità e degli show – spiega lo stilista di Gucci, Alessandro Michele, questo tempo di coronavirus – per riappropriarmi di una nuova scansione del tempo, più aderente al mio bisogno espressivo. Ci incontreremo solo due volte l’anno, per condividere i capitoli di una nuova storia. Si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi”.

“Mi piacerebbe abbandonare l’armamentario di sigle che hanno colonizzato il nostro mondo: cruise, pre-fall, spring-summer, fall-winter. Mi sembrano parole stantie e denutrite”. Al loro posto, spazio a nomi presi dalla musica classica: “sinfonie, rapsodie, madrigali, notturni, ouverture, concerti e minuetti”.

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