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Fase 3, il 20% degli italiani non può permettersi il dentista

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Un italiano su cinque, teme nel prossimo futuro di non potersi permettere delle cure specialistiche dal dentista.

A dirlo è un’indagine condotta dall’istituto di ricerca Key-Stone per conto della Sidp, la Società italiana di parodontologia e implantologia. Stando a una stima della stessa società scientifica, 70 milioni di visite erogate ogni anno potrebbero essere destinate a diminuire di un terzo. Non tutto, però, è perso: secondo Sidp, la teleodontoiatria può essere una delle valide risposte.
Per spingere tante persone a curarsi senza spendere molto.

Per Luca Landi, presidente Sidp, “la crisi economica provocata dalla pandemia di Covid-19 rischia di ripercuotersi pesantemente anche sulla salute orale con effetti che potrebbero essere ancora più gravi rispetto a quelli avuti nel 2011, quando furono circa 2,5 milioni gli italiani costretti a rinunciare al dentista”. Secondo Nicola Marco Sforza, presidente eletto Sidp, la riduzione di un terzo sarebbe imputabile “anche per le necessarie procedure di sicurezza da adottare, fra la riduzione al minimo della permanenza in sala d’attesa e la sanificazione degli ambienti fra un paziente e l’altro”. “Ciò determina , pertanto, un aumento dei tempi necessari di ogni visita”, dice l’esperto. Sull’aumento delle parcelle Landi c’è anche un “diffuso e comprensibile timore”. “Ma un incremento delle tariffe comporterebbe un ulteriore problema di accessibilità a cure semplici ed efficaci per mantenere le gengive in salute – prosegue il presidente Sidp – Ridurre la priorità che devono avere la prevenzione, l’igiene orale e le visite di controllo sarebbe dunque un disastro per la salute pubblica per le implicazioni anche sistemiche delle patologie gengivali, di cui le fasce più deboli sarebbero le prime a fare le spese”. In Italia il 93% delle prestazioni odontoiatriche è erogata da studi privati, dunque, precisa il presidente Sidp, “non arginare l’abbandono dei controlli e delle procedure odontoiatriche vorrebbe dire abdicare al nostro ruolo di responsabilità sociale”. Proprio per questo gli esperti della Sidp stanno cercando di potenziare le possibilità di teleconsulto, valutate positivamente dal 40% degli italiani. “La Sidp ha già da tempo messo a disposizione dei pazienti un’app per autovalutare il proprio rischio di avere o sviluppare una malattia gengivale.
Adesso stiamo valutando come integrare in questa applicazione anche la possibilità di fare un controllo a distanza per i pazienti che sono già in cura”, aggiunge.

Giovanna Manna

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