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Oggi si sa molto di più sulle malattie autoimmuni e un figlio non è più un sogno impossibile per coloro che ne sono affette. Lo dicono gli specialisti del settore.

Infatti, proprio di recente, è stato ribadito anche nel corso di un incontro in diretta web organizzato da Corriere Salute dal titolo «Diventare mamma con una malattia autoimmune», durante il quale medici e associazioni di pazienti hanno presentato il progetto #anchiomamma: facendo il punto della situazione e spiegando che l’autoimmunità si «affievolisce» un po’ durante la gravidanza, proprio perché l’organismo femminile deve accogliere un embrione che inevitabilmente per metà è «estraneo», portando i geni del papà. «Se si soffre di artrite reumatoide, lupus, spondilite o simili il percorso deve essere condiviso con il proprio medico» ha spiegato Angela Tincani dell’Unità di Reumatologia e Immunologia dell’ASST Spedali Civili di Brescia: «Le pazienti con malattie reumatiche autoimmuni, grazie ai protocolli terapeutici attuali, godono di un discreto benessere e possono programmare una gravidanza che nella maggioranza dei casi può decorrere bene, ma la condivisione del percorso e della pianificazione familiare con lo specialista è indispensabile fin dal momento della diagnosi: il trattamento per esempio potrebbe dover essere diversificato, a seconda che la donna voglia o meno avere figli.

La regola è che in una donna giovane la scelta della terapia tenga conto del desiderio di maternità, e sia affrontata con un team multidisciplinare: con il supporto dello specialista di riferimento ma anche di ginecologi, ostetrici per valutare il rischio della gravidanza e accompagnare la paziente durante la gestazione con visite di controllo ed esami specifici».

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