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Bastano semplicemente 60 minuti di esercizio fisico intenso per spostare il cosiddetto “orologio corporeo”, alla base degli importanti ritmi circadiani, nei topi secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Physiology.

I nostri ritmi circadiani sembrano esistere in tutte le cellule del nostro organismo e sono sensibili, per esempio, alla luce solare e ai momenti della giornata durante i quali mangiamo, dormiamo, ecc.

La ricerca scientifica condotta dall’Università della Florida, ha scoperto che gli orologi presenti nei muscoli dei topi risultavano essere molto sensibili rispetto alle informazioni rilevate dalle contrazioni muscolari nel corso dell’esercizio fisico.

Il che significa, dicono i ricercatori americani, che la stessa attività fisica è un segnale per impostare gli “orologi” dei muscoli.

“Questa ricerca è davvero importante perché evidenzia l’effetto che l’esercizio fisico può avere sugli orologi del nostro corpo. Se questo è replicato nell’uomo, significa che i lavoratori del turno di notte possono usare l’esercizio per aiutare a spostare i loro orologi del corpo. Potremmo anche essere in grado di usare l’esercizio come trattamento per un “disturbo dell’orologio corporeo” che può verificarsi in molte malattie croniche come ad esempio le malattie cardiache”, spiega Christopher Wolff, primo autore dello studio.

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