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E’ italiano il più antico rettile dotato di pinna dorsale: un ittiosauro vissuto 240 milioni di anni fa e ritrovato vicino Varese nel giacimento di Besano-Monte San Giorgio, protetto dall’Unesco. Il reperto, che conserva ancora intatte pelle e cartilagini fossilizzate, è stato portato alla luce al Museo di Storia Naturale di Milano. La sua comparsa è retrodata di 50 milioni di anni la comparsa della pinna dorsale nei rettili marini, come dimostrato da uno studio che è stato pubblicato dall’Università dell’Insubria sulla rivista scientifica Acta Palaeontologica Polonica.

Il fossile, lungo circa un metro, è un ittiosauro adulto appartenente alla specie Mixosaurus cornalianus. Vissuto prima dei dinosauri, aveva antenati terrestri simili a lucertole, da cui ereditò le quattro zampe trasformandole in pinne per nuotare. La pinna triangolare serviva a prevenire beccheggio e rollio del corpo e dunque dava maggiore stabilità ed efficienza al nuoto.

Questa scoperta “anticipa la comparsa della pinna dorsale negli ittiosauri di quasi 50 milioni di anni, precisa Silvio Renesto, professore di paleontologia all’Università dell’Insubria e primo autore dello studio.

I ricercatori hanno trovato nello stesso strato di roccia anche un secondo esemplare di mixosauro che ha conservato un tratto del tubo intestinale ripiegato a U, fossilizzato con tanto di pieghe della muscolatura viscerale e tracce dello stomaco con resti di cibo: scaglie di pesce e uncini di calamari. Queste prede, veloci nel nuoto e non facili da catturare, confermano che questo ittiosauro era un abile nuotatore.

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