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 A Parigi in  un attentato con arma bianca, avvenuto nei pressi della ex redazione di Charlie Hebdo, quattro persone sono rimaste ferite, due in gravi condizioni. Fermati due sospettati vicino alla Bastiglia. I due sospettati sono in stato di fermo ed è stata aperta un’inchiesta per tentato omicidio a scopo terroristico.

Il principale autore dell’attentato di oggi è un pachistano di 18 anni, conosciuto dalla polizia per reati comuni. Non ha precedenti, però, per radicalismo islamico. Con lui – riferisce la procura – è stato fermato anche  un uomo di 33 anni il cui ruolo resta però da definire. Oltre loro, questa sera fermate altre 5 persone che vengono interrogate insieme all’autore dell’attentato, e del presunto complice algerino.

Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, commentando l’attentato di oggi davanti all’ex redazione di Charlie Hebdo ha detto:

“Si tratta, chiaramente, di un atto di terrorismo islamista. E’ un nuovo sanguinoso attacco torno il nostro paese, contro dei giornalisti”.

Darmanin è poi passato ad una dura autocritica al prefetto per non aver sufficientemente protetto il sito dove nel 2015 fu perpetrato l’attentato a Charlie Hebdo: “ho chiesto al prefetto di dirci perché abbiamo sottovalutato la minaccia in quella strada – ha detto il ministro dell’Interno alla tv pubblica France 2 – quando c’è un attentato significa sempre che avremmo potuto fare meglio, ovviamente. Ma sono 4 anni che Charlie Hebdo non è più lì. E ci sono 775 poliziotti che proteggono il sito di Charlie Hebdo e altri siti che non posso indicare”. I nuovi fermi appena effettuati riguardano cinque uomini fra i 37 e i 24 anni. Secondo fonti vicine all’inchiesta, sono stati fermati a Pantin, nella Seine-Saint-Denis, banlieue nord di Parigi, durante una delle perquisizioni nei presunti luoghi in cui l’autore dell’attentato di oggi ha risieduto di recente.

 

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