Addio al ‘vecchio’ medico di famiglia, che visita da solo nel suo studio, secondo i metodi tradizionali. La medicina territoriale del futuro si farà in team multiprofessionali. Portando i professionisti ‘al letto del paziente’, migliorandone così, anche la presa in carico degli assistiti. È questa la visione portata avanti dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), presentata in questi giorni in Audizione presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato dal suo presidente, Filippo Anelli.
Già il 15 luglio scorso il Comitato Centrale aveva approvato il documento partorito dal gruppo di lavoro Medicina territoriale del suo Cantiere delle Riforme: un piano articolato e complesso, che prende in esame criticità attuali, proponendo pertanto soluzioni possibili sui diversi versanti. Dalla medicina di famiglia alla continuità assistenziale, dalle Usca agli ospedali di comunità, dalla medicina scolastica alla formazione e al ricambio generazionale, la Medicina territoriale viene presa in esame in tutte le sue declinazioni.
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