Spread the love

E’ in versione interamente digitale, e ricca di ospiti nazionali e internazionali, questa dodicesima edizione della Conferenza Mondiale Science for Peace and Health che, a partire da quest’anno, introdurrà la salute come indicatore di benessere sociale da cui deriva l’importanza fondamentale della ricerca scientifica come strumento per migliorare la qualità stessa della vita.

Lo studio realizzato per Fondazione Umberto Veronesi da Giovanni Fattore, Professore di Economia Sanitaria dell’Università Bocconi – che sarà presentato in esclusiva sabato 14 alle 11:30 – e che mette in risalto, come i 33,5 milioni di Euro investiti dalla Fondazione in ricerca sanitaria durante il periodo 2013-2018 abbiano prodotto circa 15,4 milioni di Euro di effetti indiretti sul reddito mentre, in termini occupazionali, l’effetto sarebbe di circa 67 unità per anno (in aggiunta alle 1.109 borse di ricerca erogate). Si parla infatti, di ritorno del 40% se vengono considerati gli effetti sul reddito e di circa il 10% se vengono considerati solamente gli effetti di ordine sanitario[1]: sono rendimenti importanti che confermano il valore economico della ricerca, soprattutto in un Paese che investe appena l’1,43% del PIL (la media europea è del 2,18%) a fronte di una raccomandazione di investimenti in ricerca pari al 3% del PIL[2] avanzata dall’Unione Europea. Va inoltre ricordato che la ricerca proietta gli investimenti verso bisogni prioritari per lo sviluppo umano, un tema molto attuale in questo contesto economico che vede nell’impatto sul benessere sociale un fattore premiante.

Stima del ritorno dell’investimento in Ricerca della Fondazione Umberto Veronesi basata sul trasferimento al contesto della Fondazione di stime proposte per il Regno Unito, l’unico paese in cui da diversi anni si lavora per costruire metodologie robuste e con dati adeguati al fine di stimare il valore economico e sociale degli investimenti in ricerca.