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L’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale dalle Sanità (OMS) ha approvato un piano d’azione decennale per chi convive con l’epilessia e altre patologie neurologiche.

La risoluzione prevede la riduzione dei casi prevenibili e di decessi evitabili derivanti da epilessia e altri disturbi neurologici, il rafforzamento della copertura dei servizi e l’accesso ai farmaci essenziali, il miglioramento della sorveglianza, lo sviluppo della ricerca, dell’assistenza e il contrasto alla discriminazione e allo stigma. Il sostegno della copertura sanitaria universale per affrontare le attuali lacune. Un piano d’azione che include la promozione della salute fisica e mentale, della prevenzione, della diagnosi precoce, dell’assistenza, del trattamento e della riabilitazione, nonché dei bisogni sociali, economici, educativi e di inclusione delle persone e delle famiglie che convivono con l’epilessia e altri disturbi neurologici.

Ne danno notizia congiuntamente la società scientifica LICE (Lega Italiana Contro l’Epilessia), e le associazioni rappresentative delle persone con epilessia FIE (Federazione Italiana Epilessie), l’Associazione padovana “Fuori dall’ombra- Insieme per l’epilessia” e l’Associazione bolognese AEER (Associazione Epilessia Emilia Romagna). “La votazione finale, che si è appena conclusa – riferiscono i portavoce delle Associazioni italiane – ha avuto l’esito da noi auspicato: l’Assemblea Generale dell’OMS ha adottato la risoluzione dal titolo “GLOBAL ACTIONS ON EPILEPSY AND OTHER NEUROLOGICAL DISORDERS, accogliendo le richieste della comunità delle persone con epilessia e soddisfacendo i principali punti di intervento che le persone con epilessia e la comunità scientifica intendono da sempre essere prioritari per assicurare possibilità di diagnosi e cura migliori delle attuali”.

La risoluzione, partendo dal riconoscimento dell’Epilessia come patologia neurologica dall’importante impatto sociale (oltre 50 milioni di persone nel mondo ne soffrono, di tutte le età, spesso in comorbità o come conseguenza di altri disordini neurologici come lo stroke, i traumi cranici, etc), riconosce come spesso possa diventare causa di disabilità e raccomanda, quindi, agli Stati membri dell’OMS, di mettere in atto le azioni necessarie per prevenire alcune delle cause che la determinano e assicurare a tutti (soprattutto alle persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo) le cure più appropriate ed innovative.

La risoluzione, i cui co-sponsor sono stati – tra gli altri – la Russia, la Cina, l’USA e l’Unione Europea, invita anche gli Stati membri a mettere in atto campagne di informazione ed interventi legislativi per combattere lo stigma e le discriminazioni, raccomanda di ottimizzare le prestazioni dei diversi sistemi sanitari, eliminare i rischi di sviluppare la malattia e migliorare la qualità di vita delle persone che ne soffrono.

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