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82enne fa congelare la moglie morta di tumore nella speranza di riportarla in vita per curare la malattia

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Ha fatto congelare il corpo della moglie morta di cancro a 66 anni con la speranza che le nuove tecnologie e la ricerca possano riportarla in vita in futuro. Si chiama Alan, ha 82 anni, e ha firmato per lo stesso programma per essere riunito alla moglie deceduta in un futuro prossimo in cui, secondo lui, sarà possibile sconfiggere la morte.

Questa storia arriva dall’istituto no-profit Cryonics Institute.

Una scommessa della tecnologia che Alan sa benissimo. Non ha potuto fare a meno di restare colpito dal progetto e ha deciso così di iscriversi con la speranza di un risveglio futuro. L’obiettivo della sospensione nel liquido di azoto a -196° C è la conservazione di tessuti, organi e cervello dopo che il cuore smette di battere. Prima, il sangue del paziente viene sostituito con crioprotettori, il cui processo è noto con il termine di vetrificazione.

“Io penso che questa sia una possibilità – ha affermato Alan – e che è comunque meglio sperare che essere mangiati dai vermi, quindi mi sono detto perché no. Gli scienziati fanno progressi continuamente, non c’è motivo per cui non dovrebbero riuscire a fare una cosa del genere. Hanno rianimato vermi di milioni di anni fa, perché non è possibile immaginare una cosa del genere con noi? Bisogna solo riparare il danno che ci ha fatto morire”.

Sylvia è morta dopo sei settimane dalla diagnosi di cancro ai polmoni nel 2013. Alan ha pagato 28.000 sterline per la conservazione del corpo della donna e per il trasporto dall’Inghilterra all’Usa. La nanotecnologia è forse la promessa più importante per la “rinascita” della coppia. Gli oppositori di questi studi considerano la crionica una pseudoscienza fantasiosa, ma Alan ci crede e intanto dichiara “Mi godo la vita, nonostante io sia invecchiato, e di certo se mi chiedessero di morire domani rifiuterei. Non vedo nulla di male nella speranza di un risveglio” spiega ancora Alan. Con questa speranza, Sylvia non ha ricevuto un funerale, ma solo una targa commemorativa che la famiglia usa per occasioni speciali come il suo compleanno.

Lui spera di ricongiungersi alla moglie Sylvia dopo la morte, ma non in un’altra vita. La sua speranza è che, dopo essere stata congelata in seguito al decesso avvenuto a 66 anni per il cancro, il suo corpo possa essere poi riportato in vita per curare la malattia che l’ha portata alla morte.

Giovanna Manna

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