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È morto oggi, all’età di 98 anni lo stilista italiano, naturalizzato francese, Pierre Cardin nell’ospedale di Neuilly, in Francia; la notizia è stata data dalla sua famiglia. Il suo vero nome era Pietro Cardin, ed era nato in Italia a Sant’Andrea di Barbarana, nel trevigiano, nel 1922, da una famiglia di ricchi possidenti terrieri andata in rovina durante la Prima guerra mondiale e che, per questo, nel 1924 si trasferì in Francia.

Cardin è considerato uno dei pionieri del prêt-à-porter, abiti confezionati e non fatti su misura, com’era normale fino agli anni Cinquanta-Sessanta, ed è famoso per i vestiti all’avanguardia ispirato all’era spaziale, forme geometriche e tessuti sperimentali, come la plastica o il vinile.

Considerato nel suo ambiente lo stilista “futurista”, insieme a Paco Rabanne e André Courregès.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale presta servizio nella Croce Rossa (la passione per il volontariato non lo abbandonerà mai), e una volta terminati i combattimenti viene assunto da Elsa Schiaparelli. Ma è nel 1947, quando Christian Dior lo mette a capo della sua sartoria (Balenciaga invece lo rifiuta) che la sua carriera inizia davvero. Nel ’50 si mette in proprio fondando la maison che porta il suo nome, nel ’51 si fa conoscere al grande pubblico grazie alla creazione di numerosi e spettacolari costumi per il ballo in maschera veneziano, organizzato a Venezia da Carlos de Beistegui, e presenta la sua prima collezione couture nel 1953.

Nel 1954 inventa il cosiddetto “bubble dress“, probabilmente il suo vestito più famoso: “a palloncino”, più stretto in vita e con un rigonfiamento della gonna.

Dopo tanti successi nell’altamoda nostrana e francese, nel ’95, l’allora sindaco del capoluogo Giancarlo Gentilini, gli conferisce la cittadinanza onoraria con una grande cerimonia: “Il nostro territorio ha dato i natali a un genio della moda che ha portato l’avanguardia sulle più importanti passerelle. Il suo nome sarà per sempre legato alla nostra città che lo ricorderà sempre con affetto e ammirazione. Porgiamo alla famiglia le nostre più sentite condoglianze”.

“Avremmo tanto desiderato di poterlo riabbracciare qui nella sua terra natale, ma i suoi impegni e poi l’età avanzata non ce l’hanno permesso. Nonostante questo – assicura il sindaco di San Biagio Alberto Cappelletto – siamo sempre stati onorati di averlo avuto come concittadino e siamo stati orgogliosi di quello che ha rappresentato nel mondo arrivando ad essere uno degli stilisti più famosi e un genio del design italiano”. “Oggi piangiamo la morte di un figlio della nostra terra e faremo in modo che della sua memoria rimanga traccia anche nel paese dove egli ha vissuto la sua infanzia e che gli ha sempre manifestato affetto e stima”.

“Oggi il Veneto piange un genio, un creativo eccezionale, che aveva saputo elevarsi nell’olimpo della moda soltanto con la propria arte, partendo dal nulla”, le parole di cordoglio del presidente del Veneto Luca Zaia. Nel 2012 lo stilista aveva ricevuto il Leone del Veneto dal Consiglio regionale”.

Photo Credit Quotidiano.net

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