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In conferenza stampa poco fa alla Camera, cominciata intorno alle 18.20, con quasi un’ora di ritardo rispetto all’orario stabilito, Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova, Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, aprendo ufficialmente la crisi di governo. Il leader di Italia Viva ha chiarito come «la crisi di governo sia aperta da mesi, e non sia stata aperta da Iv». È molto più difficile — ha aggiunto — lasciare una poltrone che aggrapparsi allo status quo. Noi viviamo una grande crisi politica, stiamo discutendo dei pericoli legati alla pandemia. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità è quello di risolvere i problemi, non nasconderli», sottolineando come non ci sia «una pregiudiziale sul nome di Conte né sulle formule».

Continuando Renzi ai giornalisti ha spiegato “Noi non giochiamo con le istituzioni, la democrazia non è un reality show dove si fanno le veline», ha spiegato. «Nell’affermare la fiducia incrollabile nel Presidente della Repubblica, noi pensiamo che si debba affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al presidente del Consiglio». Nell’affermare «fiducia incrollabile» nel presidente della Repubblica e nel ruolo istituzionale che ricopre, «pensiamo che si debbano affrontare tre punti cardine», riferendosi a «metodo, Mes e cantieri». Se le forze politiche dell’attuale maggioranza hanno voglia di affrontare i temi, «lo facciano ma senza rinviare ancora. Senza continui giochi di parole, comunicati roboanti. La democrazia ha delle forme e se non vengono rispettate allora qualcuno deve avere il coraggio di dire che il re è nudo».

«La crisi politica non si affronta con i post su Facebook»
«C’è una drammatica emergenza da affrontare ma non può essere l’unico elemento che tiene in vita il governo. Rispondere alla pandemia significa avere desiderio e bisogno di sbloccare i cantieri e agire sulle politiche industriali», ha evidenziato. «Ci sarà un motivo se l’Italia è il Paese ha il maggior numero di morti e il Pil che crolla». Sul Recovery — ha concluso — «sono stati fatti passi importanti, ma resta un grande problema, perché non si prende il Mes? Mes vuol dire più fondi per la sanità, non prenderli per un motivo ideologico è inspiegabile, irresponsabile», assicurando come «Iv voterà sì allo scostamento di bilancio e sui ristori», restando al fianco del governo — quale esso sarà per il decreto ristori — ma non siamo pronti a essere come gli altri e fingere che va tutto bene». Perché «se c’è una crisi politica la si affronta nelle sedi istituzionali, non con i post su Facebook».

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