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Per la prima volta una mostra riesce a ricostruire la storia del lungo e intenso rapporto che lega due grandi città più famose dell’archeologia italiana. Arriva infatti la mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, dall’8 febbraio al 9 maggio allestita al Colosseo.

Frutto di una sinergia che ha messo insieme il Parco archeologico del Colosseo, con la collaborazione scientifica del Parco Archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, curata dall’archeologo Mario Torelli, recentemente scomparso,. Un viaggio indietro nel tempo che ripercorre le relazioni sociali e culturali tra le due città, dalla Seconda guerra sannitica, all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. E ancora, il secolo d’oro, il II a.C., quando Roma si apre al Mediterraneo e arriva fino all’Egeo e, come dimostrano le oltre 100 opere selezionate, “importa oggetti, ma anche saperi, maestranze e tecnologie”.
   

Ma c’è di più… c’è anche la Pompei piegata dal terremoto, “che al momento dell’eruzione non aveva ancora terminato la sua ricostruzione, come testimonia il ritrovamento di numerosi ristoranti e alberghi per i manovali dei cantieri”. Poi la religione o il lusso, con la “ricostruzione della facciata della Domus rivenuta nel 2000 al Gianicolo, con raffinatissimi marmi color rosso e giallo antico.

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