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Il celebre wedding planner Enzo Miccio, da qualche mese portavoce di FEU (Filiera Eventi Unita),comitato spontaneo no profit che riunisceaziende, imprenditori e liberi professionisti che lavorano nel mondo degli Eventi, ha lanciato insieme a tutto il comparto un appello accorato alle Istituzioni affinché mettano nero su bianco dei provvedimenti reali per aiutare concretamente il settore eventi, che risulta fortemente penalizzato in questo drammatico anno di pandemia.

Attraverso un video pubblicato sulle sue pagine social, che in poco tempo ha raggiunto migliaia di condivisioni e like, Miccio si è fatto portavoce di un malcontento generale, in rappresentanza non solo del settore wedding di cui lui stesso è uno dei maggiori esponenti in Italia, ma in generale di tutto il comparto eventi, che registra un immobilismo tale da aver portato alla disperazione tantissime aziende.

«Da oggi e per tutto il weekend è partita una campagna di sensibilizzazione e sostegno al settore al quale appartengo attraverso l’hashtag #savetheweddingindustry – dice Miccio – Mi occupo di organizzazione di matrimoni da oltre 20 anni e credo che sia arrivato il momento, dopo tutto quello che stiamo passando, di alzare la voce. Sono davvero arrabbiato per la superficialità con la quale viene trattato tutto il comparto. Non siamo di serie B, non parliamo soltanto dell’evento in sé, ma di tutto l’indotto e l’industria che gira intorno allo stesso. Parliamo di oltre 80mila aziende che ad oggi non hanno avuto nessuna risposta e nessun sostegno dal Governo. Siamo stati totalmente ignorati. Stavamo aspettando un protocollo che ci consentisse di affrontare la stagione con serenità e che ci permettesse di dare sicurezza e risposte ai clienti. Ciò non è avvenuto, ma con la FEU stiamo cercando di avere degli incontri con le Istituzioni per avere delle risposte certe e non più prese in giro».

Sono oltre 560.000 i posti di lavoro a rischio e l’intero settore, il cui valore è pari al 2,5% del PIL nazionale ha riscontrato un calo del fatturato del 70% rispetto allo scorso anno, infine il valore dell’indotto è sceso dai 65 miliardi del 2019 ai 45,5 miliardi nel 2020 (Fonte – stima su dati Istituto AstraRicerche/ADC Group).

Photo ufficio stampa Enzo Miccio

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