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In tempi di crisi economica il Papa decide di tagliare gli stipendi ad alcuni collaboratori della Curia romana tramite un “motu proprio” creato ad hoc per l’occasione.

Ad essere interessati dal provvedimento saranno i compensi dei cardinali (- 10%), dei capi dicastero e dei segretari (- 8%) ed infine quelli di tutti i sacerdoti, dei religiosi e delle religiose in servizio presso la Santa Sede. Nella manovra di contenimento della crisi viene anche incluso il blocco dello scatto di anzianità per tutti i dipendenti della Curia romana almeno fino al prossimo 2023, con un’unica eccezione riservata ai laici dal primo fino al terzo livello.

“Un futuro sostenibile economicamente richiede oggi, fra altre decisioni, di adottare anche misure riguardanti le retribuzioni del personale”, scrive Bergoglio nelle righe del “motu proprio”, come riferisce AdnKronos. Nessun licenziamento dunque, solo una chiara e decisa volontà di voler tagliare le spese, con degli interventi effettuati “secondo criteri di proporzionalità e progressività”.

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