Leucemia, nuovo farmaco per migliorare la vita dei pazienti

Contro la Leucemia linfatica cronica arriva un nuovo farmaco in grado di poter aumentare le aspettative di vita, senza alcune peggioramento della malattia.

E’ quanto emerge dai risultati finali raggiunti da uno studio condotto nella fase III Elevate-Rr che ha dimostrato che una sopravvivenza libera da progressione e un minor numero di eventi di fibrillazione atriale è possibile grazie all’uso di acalabrutinib rispetto all’ibrutinib, farmaco attualmente utilizzato.

La Leucemia Linfatica Cronica (Llc) è la forma più comune di leucemia negli adulti, con una stima di 191.000 nuovi casi a livello mondiale.

La leucemia linfatica cronica (LLC) viene scoperta il più delle volte in seguito ad un riscontro casuale nel corso di analisi del sangue di routine che evidenziano un numero elevato di globuli bianchi (linfociti). Nella maggior parte dei casi la persona in cui viene rivelato un aumento dei globuli bianchi gode di pieno benessere. Solo raramente la malattia all’esordio si accompagna a sintomi o segni clinici.

In molti casi la LLC può restare silente e stabile per molti anni senza richiedere alcun trattamento ma solo osservazione con esami periodici.

La progressione della LLC si può associare alla comparsa di sintomi tra i quali i più comuni sono l’astenia (stanchezza), la perdita di peso e la maggiore affaticabilità. Molto spesso si assiste ad un progressivo aumento della conta periferica dei linfociti all’emocromo, del volume dei linfonodi superficiali e profondi, e talvolta delle dimensioni della milza. Alla progressione della malattia si associa un graduale indebolimento delle difese immunitarie che espone ad una maggiore incidenza di infezioni. A volte possono emergere concomitanti complicanze autoimmuni che più frequentemente si manifestano con anemia o piastrinopenia (carenza di piastrine). Raramente la malattia può trasformarsi in una forma rapidamente progressiva e acuta (“Sindrome di Richter”).