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Bambino rom di 11 anni ha denunciato e fatto arrestare sua madre per violenze subite per 4 anni da lei e altri componenti familiari.

Maltrattamenti avvenuti all’interno del campo rom di Tor Sapienza, nella periferia Est di Roma.

Il piccolo, secondo quanto riportato da Leggo.it, si sarebbe rivolto alla caserma dei carabinieri di San Basilio, raccontando i dettagli dei maltrattamenti subiti dalla madre e da altri componenti familiari più grandi di lui.

Obbligato a rubare ferro e rame, e a chiedere l’elemosina. E se tornava a casa a mani vuote, erano botte su botte.

Il bambino, dopo essersi presentato in caserma, ha riferito agli uomini dell’arma, che non poteva neanche più dormire. Perché lo pestavano a sangue.

E alla fine delle elementari avrebbe voluto continuare gli studi, ma non gli è stato permesso, visto che doveva andare a “lavorare”, a frugare tra cassonetti o altrove alla ricerca di materiali come ferro e rame. Se si rifiutava erano botte e maltrattamenti vari, da parte della madre e dei fratelli più grandi di lui.

La donna di 36 anni, intimava a questi ultimi, o faceva lei personalmente di pestarlo, riempiendolo di calci e pugni pure sulla testa, sul viso, e sulla schiena.

I maltrattamenti andavano avanti, secondo quanto riportato da Leggo, da almeno quattro anni. E veniva trattato dalla famiglia come uno schiavo.

Le violenze e i maltrattamenti erano sotto gli occhi dei carabinieri, che hanno poi constatare che il piccolo presentava lividi in diverse parti del corpo e sembrava essere anche molto più piccolo degli anni che aveva.

La madre ora è detenuta nel carcere di Rebibbia, ma il caso di questo bambino ci fa capire anche che non tutti hanno il coraggio che ha lui.

Chissà quanti non vanno a scuola e sono costretti a chiedere l’elemosina o a rubare. A prostituirsi e a spacciare.

Vivono in condizioni di degrado e ai margini della società. In campi rom non legalizzati.

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