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Il cancro ai polmoni è il terzo tumore più diagnosticato nel nostro Paese. E, purtroppo, una patologia che presenta anche un tasso di mortalità ancora molto alto. Trattasi, infatti, in Italia, della prima causa di morte per tumore negli uomini e la seconda nelle donne, con quasi circa 34.000 morti in un anno. Il più importante fattore di rischio è il tabagismo. Ma, secondo le statistiche più recenti, circa il 15% delle persone che si ammala di tumore al polmone non fuma neanche.

Secondo un team di scienziati, guidati dalla ricercatrice italiana Maria Teresa Landi del National Cancer Institute, la risposta dell’insorgenza della malattia è da ricercare nel fumo passivo e l’inquinamento, che possono esporre a un maggior rischio maggiore di poter sviluppare un cancro ai polmoni.

Secondo quanto emerso dallo studio, le cause dell’insorgenza dei tumori polmonari nei non fumatori vanno ricercate nell’accumulo di mutazioni genetiche – provocate da processi naturali sviluppati nell’organismo – che portano una cellula ad impazzire e sviluppare la neoplasia.
Fumo passivo e l’inquinamento atmosferico, che possono esporre a un maggior rischio di sviluppare un cancro ai polmoni. Secondo quanto emerso dallo studio, infatti le cause principali dell’insorgenza dei tumori polmonari nei non fumatori vanno ricercate nell’accumulo di mutazioni genetiche – provocate da processi naturali sviluppati nell’organismo – che portano una cellula ad impazzire e sviluppare la neoplasia.

La quale è stata suddivisa in tre diverse tipologie: piano, mezzo forte e forte.

Grazie a questa interessante scoperta, poi, e sulla base di questa nuova classificazione dei carcinomi polmonari, sarà possibile ora poter fare diagnosi più approfondite. Terapie mirate per ogni singolo paziente.

 

photo crediti NapoliToday

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