Nel mondo sono in netto aumento i morti per cause cardiovascolari che raggiungeranno nel 2030 una cifra pari a circa 66.000 decessi al giorno. È come se quotidianamente sparisse una città come Massa o Trapani. Un aumento da oggi, in cui i decessi sono circa 18 milioni, al 2030, in cui ne sono attesi 24 milioni, pari al 34%. Un dato che preoccupa gli esperti, in particolare modo, per i dati di questo anno, nel bel mezzo della pandemia che ha ridotto le prestazioni e fatto aumentare il tasso di mortalità.
Si è assistito infatti ad una riduzione tra il 50 e l’85% dell’attività chirurgica, del 55% degli interventi di cardiochirurgia, del 75% degli elettrocardiogrammi trans esofagei e delle diagnostiche per cardiopatia ischemica, del 10% di nuove diagnosi di scompenso cardiaco e ad un aumento del 20% della mortalità cardiovascolare e di quella in generale. Anche per questo, in occasione della giornata mondiale del cuore, la priorità è quella di poter ripensare alle strategie di contrasto alle patologie cardiovascolari nel post-Covid, considerando il territorio come un vero e proprio attuatore di politiche sanitarie efficaci.
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