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Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Stili di Guida Utenti, commissionata da ANAS e dallo Studio Righetti e Monte Ingegneri e Architetti Associati presentata ieri nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” organizzato in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada (21 novembre), un bambino su 3 non usa la cintura di sicurezza in auto, il 50% è senza seggiolino.

Dallo studio, che ha analizzato i comportamenti di guida lungo tre differenti tipologie di strade e autostrade in gestione ad Anas di un campione di 6.000 utenti, emerge anche come il 28,38% dei conducenti non allacci le cinture di sicurezza, dato che si alzerebbe poi se riferito al passeggero anteriore (31,87%) e al passeggero posteriore (80,12%). Dati molto lontani dalla media registrata negli altri Paesi europei dove il 90% degli automobilisti indossa cinture anteriori e il 71% quelle posteriori.

Indisciplina anche per quanto riguarda i dispositivi di ritenuta per bambini, ben il 49,47% non li utilizza, e per gli indicatori luminosi: il 55,63% non li accende per la manovra di sorpasso o rientro (76,46%), o per l’entrata (59,20%) o uscita (43,71%) da rampa. Infine un automobilista su dieci (12,41%) utilizza in modo improprio il cellulare alla guida, cifra che si alza notevolmente passando al 18,06% nella fascia di età compresa tra i 18-40 anni.

Scendendo poi nel dettaglio, si evince anche che le violazioni, nel complesso, sono commesse all’incirca nella stessa percentuale senza distinzione tra city car e berline (11,8% e 11,3%). Aumentano tra chi è alla guida di un suv (13,4%) o di un veicolo commerciale (14,6%).

La fascia di età più indisciplinata è quella compresa tra i 18-40 anni con una percentuale del 30,0%, in quella 40-60 anni tale percentuale scende dunque al 28,6%, per toccare il 24,8% tra gli over 60. In genere, sono gli uomini i meno attenti alle norme di sicurezza, tranne che nell’utilizzo delle cinture nei sedili posteriori e nell’adoperare i sistemi di ritenzione per bambini: qui il rapporto si inverte.